Odontoiatria e sport

INDICE
Molti specialisti del settore, come i medici dello sport e gli atleti professionisti, concordano ormai nel ritenere che l’attività sportiva, sia essa praticata a livello agonistico o non, sia influenzata da molteplici fattori. Il raggiungimento del successo o di un risultato positivo durante la performance atletica è condizionato non solo dalla passione, dalla tenacia, dalla costanza di allenamento e dalla prestanza fisica dell’atleta, bensì anche da una serie di co-fattori come una corretta alimentazione, una condizione psicologica e mentale stabile, una predisposizione genetica all’attività fisica ed un continuo controllo medico dello stato fisico generale del proprio corpo (dei propri ritmi biologici, del proprio metabolismo, del fabbisogno energetico ecc…). E’ proprio nell’ottica di un approccio globale alla salute e al benessere fisico di un atleta professionista che si è dato vita ad una nuova disciplina medica specialistica: l’ “Odontoiatria dello sport”, in merito alla quale è stata anche fondata un’associazione denominata “S.I.O.S – Società Italiana di Odontostomatologia dello Sport”, impegnata nella prevenzione, ricerca e clinica riguardo il legame tra le funzioni orali e l’attività sportiva.
 
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✓ODONTOIATRIA DELLO SPORT: COSA E’?

L’ odontoiatria dello sport è una branca specialistica dell’odontoiatria e della gnatologia (scienza che si occupa della prevenzione e della cura dell’apparato stomatognatico, ovvero del sistema masticatorio e di tutte le strutture anatomiche che lo compongono). Nonostante sia un settore di recente sviluppo, diversi sono gli studi scientifici che attestano come la condizione del cavo orale degli atleti ne influenzi le prestazioni durante l’attività sportiva. Da qui nasce il bisogno di formare nuovi professionisti che si occupino dei possibili traumi diretti ed indiretti sulle componenti dentali, orali e periorali che può subire lo sportivo durante l’esercizio atletico, al fine di ridurne l’incidenza di infortuni e contemporaneamente migliorarne la prestanza agonistica.
Le principali funzioni dell’odontoiatria sportiva risultano essere:
  • Prevenzione e cura delle patologie dentali e parodontali (es. carie);
  • Prevenzione e trattamento dei traumi oro-facciali conseguenti alla pratica sportiva;
  • Diagnosi e trattamento dei dismorfismi cranio-facciali influenti sul sistema stomatognatico;
  • Diagnosi e trattamento delle problematiche disfunzionali del sistema orale e masticatorio (es. malocclusione o bruxismo).

Gli obiettivi di tale settore medico sono:

  • Miglioramento dell’equilibrio corporeo;
  • Raggiungimento di uno stato di rilassamento muscolare globale;
  • Prevenzione degli infortuni;
  • Riequilibrio e potenziamento dell’attività muscolare generale e sport-specifica;
  • Miglioramento delle prestazioni sportive.  
E’ quindi consigliata un’accurata valutazione odontoiatrica dell’atleta ed una stretta collaborazione tra specialisti preparati quali l’odontoiatra dello sport, il fisioterapista e il medico dello sport, per offrirgli un sostegno completo e personalizzato. Tutto questo già a partire dalla giovane età e dall’adolescenza, al fine di individuare precocemente problemi respiratori, occlusali o dentali che, se non trattati immediatamente, possono provocare compensi posturali nonché patologie più gravi e difficilmente risolvibili in età adulta che potrebbero condizionare negativamente la propria carriera sportiva. Da non sottovalutare è, inoltre, l’alimentazione dell’atleta, che, se non programmata con attenzione, può recare danno alle strutture orali e dentali, con ripercussioni posturali ed atletiche. Molte discipline sportive, infatti, richiedono dei regimi alimentari specifici, soprattutto se svolte a livello agonistico: solitamente gli atleti sono sottoposti ad una frequenza e ad un numero di pasti maggiori durante l’arco della giornata rispetto all’alimentazione comune; devono assumere porzioni di cibo con dosaggi particolari e devono spesso assumere integratori alimentari. Le indicazioni per un corretto regime dietetico devono essere affiancate ad indicazioni specifiche sull’igiene e sulla prevenzione orale, al fine di evitare l’insorgenza di dismetabolismi orali, dovuti per esempio all’ingerimento di sostanze particolari come integratori od energizzanti: tali informazioni devono essere fornite all’atleta sotto consiglio sia del medico dello sport che dell’odontoiatra dello sport.
 
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EFFETTI SULLA PERFORMANCE ATLETICA

E’ scientificamente provato come problemi dentali, occlusali e mandibolari, sia di matrice strutturale/articolare che di matrice mio-funzionale, possono essere causa di alterazioni posturali corporee.
L’articolazione temporomandibolare (ATM), infatti, presenta molteplici connessioni nervose, legamentose e muscolo-fasciali con diversi distretti anatomici, in particolar modo con quello vertebrale, non limitandosi alla più vicina regione cervico-scapolare, ma estendendosi anche alla regione dorsale, lombare e sacrale. Di conseguenza, una corretta posizione e funzione dell’ATM risulta di fondamentale importanza per il mantenimento di un adeguato assetto ed equilibrio posturale corporeo sia statico che dinamico durante l’esecuzione del gesto atletico, che consenta di evitare infortuni muscolo-articolari e di esprimere al meglio le proprie potenzialità fisiche. Si è osservato come, stabilizzando l’ATM in posizione centrica fisiologica e rendendo simmetrica l’attività muscolare mandibolare con l’uso di alcuni dispositivi specifici quali il bite (che descriveremo successivamente), o proteggendo l’apparato oro-buccale da eventuali traumi tramite un semplice paradenti, gli atleti mostrino risultati di prestanza fisica nettamente migliori e superiori rispetto al non indossare tali strumenti.

 

Le misurazioni registrate in alcuni studi hanno rilevato nello sportivo agonista:

  • Incremento di circa il 12% della velocità
  • Riduzione di circa il 25% della produzione di acido lattico
  • Riduzione del livello di affaticamento muscolare in seguito all’attività sportiva
  • Riduzione del consumo di ossigeno
  • Aumento della forza e della potenza muscolare
  • Aumento della resistenza muscolare
  • Miglioramento della coordinazione e della stabilità corporea   
 
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DISPOSITIVI UTILIZZATI IN ODONTOIATRIA DELLO SPORT

Alla luce di quanto affermato in precedenza, è ormai divenuta di primaria importanza la protezione del distretto cranio-facciale e del sistema stomatognatico (in particolar modo dell’ATM) da eventuali traumi diretti e/o indiretti che possono subire durante la pratica sportiva. Gli strumenti maggiormente utilizzati in odontoiatria dello sport per raggiungere tale obiettivo e prevenire tali problematiche sono:
  • Bite dentale
  • Paradenti
Il bite rappresenta una placca rimovibile in resina rigida o in materiale plastico, interposta tra le arcate dentarie per modificare la dinamica occlusoria del soggetto. E’ confezionato in modo personalizzato solo dopo aver eseguito una scrupolosa analisi dell’apparato buccale, della condizione dentale e dell’occlusione e deglutizione del soggetto, in associazione ad una dettagliata valutazione posturale corporea globale. Si possono distinguere due tipologie di bite, la cui scelta è di esclusiva pertinenza dello specialista odontoiatra:  
Bite liscio: non segue le rime dentali, richiede tempistiche minori di preparazione ed ha un costo limitato;
Bite intercuspidato (od ortotico): segue l’intercuspidazione dentale, necessita di maggior precisione nell’acquisizione delle impronte dentali ed ha un costo maggiore. Risulta il più utilizzato perché permette di ottenere un riequilibrio mio-funzionale dell’ATM più simmetrico e migliore del precedente.
Il bite può essere realizzato per una sola arcata dentaria o per entrambe, anche se più     frequentemente si applicano solo bite per l’arcata superiore. Dovrebbe essere indossato per l’intera giornata, salvo alcune applicazioni per le quali può essere indossato anche solo temporaneamente (per esempio solo nelle ore notturne) o salvo i casi di bite prestazionali, da utilizzare solo durante la prestazione sportiva.

 

Trova indicazione in diverse condizioni patologiche o non:

  • Disordini temporo-mandibolari (DTM)
  • Bruxismo o digrignamento notturno
  • Malocclusione
  • Rilassamento muscolare pre-gara
  • Ricondizionamento posturale pre-gara sia per l’attività fisica aerobica (esempio sport come il calcio, tennis, basket, pallavolo ecc…) che per quella anaerobica (esempio tiro con l’arco, lancio del peso/giavellotto ecc…)
Un problema di occlusione, una masticazione non corretta, un disturbo temporo-mandibolare possono provocare alterazioni posturali che conducono ad uno squilibrio e sovraccarico muscolare tale da comportare una riduzione della capacità motoria e di conseguenza un calo della performance sportiva, aumentando così il rischio per l’atleta di incorrere in infortuni muscolo-articolari. Ad esempio, il serramento dei denti, movimento frequente in situazioni competitive che possono indurre stati ansiosi nell’atleta, provoca perenne contrazione e compressione dei muscoli mandibolari e questo conduce alla produzione di un eccessivo quantitativo del cortisolo, ormone dello stress: ciò determina mancanza di concentrazione, debolezza e stress psicologico. Il bite consente di riequilibrare l’occlusione dentale, di migliorare quindi l’assetto posturale e di conseguenza di aumentare il rendimento fisico. E’ per questo che molti degli sportivi più famosi hanno fatto ricorso all’uso del bite: tra questi Cristiano Ronaldo nel calcio, Valentino Rossi nel motociclismo, Tiger Woods nel golf e molti altri.
 
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Ovviamente i bite utilizzati in ambito sportivo, soprattutto se agonistico, devono rispondere ad alcuni requisiti specifici quali:
  • Massima compatibilità con l’atleta e con gli accessori necessari per lo svolgimento degli allenamenti e delle competizioni (esempio il casco protettivo nel motociclismo)
  • Essere stabili e meno ingombranti possibili
  • Essere facili da indossare e rimuovere
  • Non creare stress eccessivo sui denti
  • Avere superfici ben strutturate e levigate
  • Avere bordi arrotondati per evitare problemi alla lingua o alle gengive
  • Non ostacolare una buona deglutizione e fonazione     
In virtù di tali proprietà, l’Odontoiatria dello sport sembra prediligere maggiormente bite in materiali plastici, data la loro flessibilità e la possibilità di variarne la consistenza, così da creare bite rigidi, semirigidi o morbidi, a seconda del confort desiderato. Non esistono controindicazioni sport-specifiche ma vi sono caratteristiche del bite differenti tra le varie tipologie di discipline sportive. Ad esempio in discipline anaerobiche che prevedono massima intensità di sforzo in tempi ristretti (come il lancio del peso) sono da preferire bite rigidi che stabilizzino l’ATM anche in condizioni di forte stress occlusale rapido.
 
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Negli sport che prevedono gesti atletici di durata prolungata nel tempo e di medio-bassa intensità si prediligono, al contrario, bite morbidi che non impediscano la respirazione e la deglutizione e che non diano disturbo o siano mal tollerati dal soggetto. Alcuni sport come il motociclismo o la corsa possono favorire l’instaurarsi di problemi parafunzionali come il bruxismo, ed è quindi indicato ricorrere all’utilizzo di bite semirigidi che agiscano sulla problematica senza arrecare fastidio durante la performance, diventando così controproducenti. Il paradenti, invece, è un dispositivo flessibile rimovibile da inserire nel cavo orale durante le attività sportive agonistiche e non agonistiche per prevenire ed attutire lesioni o traumi diretti ed indiretti sul distretto oro-buccale.  E’ strettamente consigliato o in alcuni casi obbligatorio in sport da contatto o con alto rischio di cadute od urti, come ad esempio il rugby, il pugilato, l’hockey, la lotta, ma anche in attività meno “pericolose” come il calcio o il basket. Il suo utilizzo permette di prevenire lesioni come fratture o avulsioni traumatiche dei denti, fratture mascellari o mandibolari e consente di separare e proteggere il tessuto molle della cavità orale dai denti, prevenendo lacerazioni ed ecchimosi alle labbra e alle guance, soprattutto in chi indossa apparecchi ortodontici.
E’ comunque possibile realizzare paradenti che non abbiano solo finalità protettive ma anche funzionali, ovvero agenti sull’occlusione del soggetto. Il paradenti può essere prodotto sia per entrambe le arcate dentarie oppure, più frequentemente, solo per l’arcata superiore. In commercio è possibile distinguere due tipologie di paradenti:
  • Preconfezionato: disponibile nelle comuni farmacie, offre scarsa tenuta e poca adattabilità e confort, interferendo sulla respirazione e risultando ingombrante.
  • Personalizzato: realizzato su impronte dentali per ottenere massima compatibilità e confort per l’atleta, si mostra flessibile e ad alta tenuta, non impedendo una buona fonazione ed una buona respirazione sotto sforzo durante la pratica sportiva.

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