Ginocchio e Idrokinesi Terapia 27-05-19

INDICE

Le Patologie del Ginocchio trattate con l’IDROKINESITERAPIA

articolazione idrokinesi
L’articolazione del ginocchio permette la flesso-estensione della gamba sulla coscia ed è costituita da:
1.      Articolazione Femoro-rotulea (tra femore e rotula)
2.      Articolazione Femoro-tibiale (tra femore e tibia)
Il ginocchio presenta strutture legamentose e cartilaginee che ne garantiscono la stabilità statica e dinamica. Sulla faccia superore della tibia sono presenti i Menischi, ovvero dischi fibrosi che fungono da cuscinetti tra l’articolazione stessa, quello esterno o laterale, più completo, a forma di “O” e quello interno o mediale a forma di “C”. I legamenti più importanti del ginocchio sono il LCA (legamento crociato anteriore), il LCP (legamento crociato posteriore) e i legamenti Collaterali Mediale e Laterale e il tendine rotuleo, strutture che vanno spesso incontro a traumi e/o lesioni dovute allo stile di vite e all’attività sportiva.
Tutte le più attuali proposte riabilitative Post-traumatiche o Post-chirurgiche propongono l’IDROKINESITERAPIA per un’ ottimale recupero in tempi brevi. A questo riguardo è interessante una ricerca presentata nell’ aprile 2010 al congresso ISOKINETIC di Bologna, il cui obiettivo era di comparare il risultato funzionale di 22 pazienti (sportivi NON agonisti) sottoposti a ricostruzione chirurgica del LCA. Sono stati divisi in 2 gruppi che hanno seguito lo stesso protocollo riabilitativo per le prime 2 settimane (fino alla rimozione dei punti di sutura), dopodichè il primo gruppo ha continuato la riabilitazione tradizionale “a secco”, il secondo invece, ha cominciato un protocollo misto “a secco/in acqua”. I pazienti sono stati osservati a 1, 3 e 6 mesi dall’inizio del programma riabilitativo, con valutazioni cliniche e strumentali. Sono stati registrati risultati migliori e più precoci nel gruppo che ha seguito il protocollo misto rispetto al gruppo che ha seguito la riabilitazione tradizionale, sia per quanto riguarda la forza muscolare e la stabilità articolare, che la rieducazione del dolore e del versamento articolare. I risultati eccellenti  di questa ricerca in favore del Protocollo Misto “a secco/in acqua” sono inconfutabili e mettono in ulteriore risalto a grande efficacia dell’ IDROKINESITERAPIA.
 

Quali sono le patologie più comuni del Ginocchio
per le quali è consigliato il trattamento riabilitativo in acqua e misto in acqua/a secco?

1.      Lesione legamentose del Legamento Crociato Anteriore;
2.      Lesioni Legamentose del Legamento Posteriore;
3.      Lesioni Legamentose dei Legamenti Collaterali;
4.      Esiti di ARTROPROTESI;
5.      Lesioni meniscali;
6.      Lesioni cartilaginee;
7.      Sindrome femoro-rotulea;
8.      Infiammazioni;
9.      Instabilità Articolare;
10.  Frattura del Piatto Tibiale;
11.  Lussasione della Rotula;
12.  Artrosi o Gonartrosi;
13.  Tendinopatia Rotulea;
14.  Distorsioni;
15.  Sindrome di Osgood-Schlatter
Nella nostra inedita vasca idroterapica di 42 metri quadrati, con temperatura di 33 gradi centigrati e un’altezza di circa 1,20 cm, potrete affrontare il vostro percorso fisioterapico in maniera completa, sfruttando le benefiche caratteristiche dell’ ambiente acquatico. Con un terapista qualificato al vostro fianco sarete seguiti passo dopo passo verso una precoce guarigione. La tiepida temperatura renderà gli esercizi molto più indolori rispetto alla fisioterapia a secco, il vostro corpo immerso in acqua verrà sostenuto e protetto e vi permetterà di eseguire tutti gli esercizi in maniera più attiva e autonoma.
 

Giulia e la ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore

legamento idrokinesi
La nostra Paziente, in seguito ad una caduta con gli sci durante la settimana bianca aveva riportato la rottura completa del LCA. La lesione di tale legamento è spesso causata da un movimento di latero-flessione e rotazione esterna, Gulia infatti, aveva sentito i tipici sintomi della rottura del legamento crociato anteriore, un rumore tipo “crack”, seguito immediatamente da dolore e gonfiore… dopo la corsa in ospedale il verdetto era inconfutabile. Tornata a casa ha consultato uno specialista il quale l’ha operata con tecnica artroscopica. Terminata la degenza seguendo i protolli iniziava la riabilitazione “a secco”, ma per il forte dolore non riusciva a recuperare i gradi di flessione ed estensione della gamba. Sembrava una situazione senza uscita fino a quando Giulia non è arrivata nel nostro centro di terapia in acqua, dove ha iniziato l’idrokinesiterapia.
Di seguito troverete delle immagini che raffigurano il tono muscolare, i gradi di estensione e di flessione del gnocchio di Giulia, prima e dopo le sedute di Idrokinesiterapia combinate con il lavoro “a secco”.
 gamba idrokinesi
 
Fisioterapista: “Ciao Giulia come ti sembra la riabilitazione in acqua?”
Giulia: “Non mi sembra vero poter eseguire gli esercizi di deambulazione in maniera così facilitata e senza alcun fastidio!”
Fisioterapista: “Come va con la flessione e l’estensione?”
Giulia: “Finalmente riesco a lavorare su tutto il ROM articolare senza dolore e in maniera completamente attiva!”
Fisioterpista: “Da quando fai l’idrokinesiterapia ti senti facilitata con la terapia a secco?”
 
gamba idrokinesi2
Giulia: “Anche gli esercizi a secco sono diventati più facili e meno dolorosi e finalmente sono riuscita ad arrivare ai gradi di flessione ed estensione richiesti dal Medico, che è rimasto entusasta del mio percorso riabilitativo!”
Fisioterapista: “Consiglieresti l’Idrokinesiterapia come supporto e completamento al classico programma fisioterapico?”

 

Giulia: “Certamente… Provatela e ne resterete soddisfatti al 100%!!!”

 

L’intero percorso rieducativo verrà suddiviso teoricamente in tre fasi, ma la nostra esperienza pratica ci fa dire di non fissarsi rigidamente sulle date delle varie fasi, ma di basarsi sull’evidenza clinica e di passare, quindi, da una fase all’altra quando si raggiungeranno gli obiettivi della fase precedente. Come abbiamo già detto, l’ Idrokinesiterapia permette di iniziare molto presto il percorso di recupero, anticipando sia il ripristino di un’accetabile condizione fisica generale, che i tempi di guarigione del ginocchio.
Di seguito troverete alcuni esempi, delle decine di esercizi che sono stati eseguiti da Giulia durante il suo percorso di Idrokinesiterapia, che sarà senza dubbio efficace, soddisfacente e gratificante anche per VOI!!!
 
PRIMA FASE:
 
Obiettivi – recupero dell’ articolarità – miglioramento del tono e del controllo neuromuscolare – recupero della corretta deambulazione – recupero propriocettività – riduzione versamento e miglioramento vascolare
Esercizio n. 1: In scarico completo seduti o sdraiati eseguire FLESSO/ESTENSIONE del ginocchio con e senza l’utilizzo di una cavigliera galleggiante.
Esercizio n. 2: In scarico completo seduti o sdraiati eseguire FLESSO/ESTENSIONE del ginocchio con l’utilizzo di mezze pinne.
Esercizio n. 3: In piedi sull’arto sano eseguire movimenti dell’arto patologico sul piano sagittale (flessione ed estensione dell’anca a ginocchio esteso e adduzzione e abduzione) con e senza l’ausilio di cavigliere galleggianti.
Esercizio n. 4: Esecuzione del corretto schema del passo (tallone – pianta – punta).
Esercizio n. 5: Esercizi di equilibrio e propriocettività su piani instabili.
 
SECONDA FASE:
 
Obiettivi: completa articolarità del ginocchio in estensione e flessione – miglioramento della forza base e della forza resistente
Esercizio n. 1: Flessione Passiva con cavigliera e ciambella.
Esercizio n. 2: Lavoro isometrico per estensione ginocchio con cavigliera e ciambella.
Esercizio n. 3: HydroBike.
Esercizio n. 4: Flesso-estensione, abduzione, adduzione, estensione con ciambelle di diversa grandezza e con elastici per rinforzo quatricipite femorale, grande gluteo, bicipite femorale.
Esercizio n. 5: Battuta di gambe con nuoto contro corrente con e senza mezze pinne.
 
TERZA FASE:

 

Obiettivi: potenziamento muscolare con progressivo aumento dei carichi – aumento della propriocettività dinamica
Esercizio n. 1: Squat bipodalico e mono podalico su Step anche con giubotto “zavorrato”.
Esercizio n. 2: Skip contro resistenza elastica.
Esercizio 3: Affondi monopodalici su Skimmer anche con giubotto “zavorrato”.
Esercizio 4: Tapis Roulant.

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